-Mentirei se
ti dicessi che qualcuno di noi sa esattamente cosa sia il
Firestarter. Come ti ho già detto, tutto ciò che sappiamo ce lo
rivelò Reekel in punto di morte. Ma ti dirò tutto quello che so.
Stando al nostro Magus, il Firestarter è come noi, ma non è uno di
noi. Egli è protetto dalla Mente della Nidiata, ma non possiede veri
poteri. Lui è un leader, ma al tempo stesso non lo è. È colui che
innescherà il fuoco che brucerà i nostri nemici, ma anche noi
stessi. Il Firestarter non è un segno di pace, ma un segno di
guerra.
-Non che mi
spaventi la guerra, ma finora sembra che io non sia altro che una
sciagura...
-Ahahaha!
Certo. Infatti Murian la pensa esattamente così sul Firestarter.
Diciamo che secondo lui potresti tranquillamente essere la nostra
rovina... Ma la parte davvero importante, secondo me, viene dopo.
Reekel aggiunse che dalle ceneri dei fuochi del Firestarter sarebbero
nati decine, se non centinaia, di Culti e che tutti quanti loro
avrebbero ricevuto la visita della Grande Divoratrice.
-Però
ceneri...fuochi... Se tutto ciò è vero, vuol dire che brucerà
tutto anche qua. Io non voglio causarvi altri problemi.
-Si e no.
Reekel infatti ci disse che tu saresti stato solo di passaggio. Che
non era questa la tua vera destinazione. Murian sostiene che comunque
sia tu porterai rovina, io invece credo che sia nostro compito
aiutarti. Per il bene dei nostri simili.
Le rotelle
nel cervello di Vihn iniziarono a girare all'impazzata. Non gli era
molto chiaro cosa volesse Kosse da lui. Forse voleva solo usarlo
contro Murian? Oppure i suoi intenti erano sinceri? In ogni caso, era
il primo alleato che trovava da tanto tempo: di certo non se lo
sarebbe messo contro. E poi decise che, comunque stessero le cose,
avrebbe cercato di attenersi al suo piano originario: recuperare le
forze e poi andarsene. Certo che questa profezia del Firestarter
assomigliava proprio tanto alle sue intenzioni e ai suoi desideri...
La sua
riflessione fu interrotta da delle urla provenienti dall'esterno.
Kosse scattò in piedi e si avvicinò all'ingresso della baracca.
Vihn gli sentì pronunciare distintamente la parola “Murian” e si
alzò in piedi pure lui. Era giunto il momento di incontrare questo
riverito Vessillario.
Effettivamente,
il problema era proprio lui. Le voci sulla presenza di Vihn e su
quello che potesse significare avevano rapidamente fatto il giro di
tutte le orecchie del Culto, fino ad arrivare a quelle di Murian (o
meglio, ai cavi orifizi posti sui lati della sua testa). E la cosa lo
aveva fatto imbestialire. Le guardie della capanna stavano cercando
di impedirgli di entrare, ma i loro sforzi poterono poco contro la
sua furia. L'Accolito entrò nella baracca e con lo sguardo individuò
subito Vihn. Un ringhio, proveniente dalla sua gola, sottolineò
quella poco gradita scoperta. Kosse intervenì.
-Murian! Ti
chiederei “come osi entrare senza invito”, ma tanto so che non te
ne fregherebbe nulla, quindi vado al sodo. Non toccarlo. È lui ed è
reale. E non vedo come possa portarci guai.
Lo sguardo
d'odio di Murian si posò su Kosse. Con una voce d'inferno, l'ibridò
parlò.
-Te l'ho
detto, Kosssse. Non è bene. Non è giusssto. Non ha diritto di
bruciare. Non è ancora momento per guerra.
-Se non oggi
quando, Murian? Siamo pronti ed è ora di combattere. Lui ne è la
prova.
-Ammessso
che sia Firessstarter... Porterà noi a rovina. Io dico che deve
andare via. Potrebbe non esssere lui, anche ssse è sssimile a noi. O
andare via, o noi uccidere.
Il messaggio
di Murian era abbastanza chiaro: nel dubbio, vattene o ti ammazzo.
Piuttosto che rischiare così tanto, Vihn se ne sarebbe davvero
andato via, ma Kosse mostrò un pugno di ferro ormai non del tutto
inaspettato.
-No, Murian,
non lo ucciderai. Ed è ora di finirla! Senza Patriarca e senza
Magus, dovrei esserci IO al comando. Io da solo!
-HAH! Io è
più anziano, io è più simile a Padre! IO DOVERE COMANDARE! E tu,
Kossse, obbedire. Ma già troppo ssspreco venire qui. Tu, io non
avere nulla di persssonale, ma vattene sssubito. Non sssei benvenuto.
Detto
questo, Murian se ne andò. Vihn fece in tempo a scorgere una figura
muscolosa e torreggiante in strada, assolutamente grottesca, prima
che la porta si richiudesse. Kosse notò il suo sguardo incuriosito e
gli fornì spiegazioni.
-È un
Aberrante. Non ne hai mai visto uno, Vihn?
-No mai, da
noi non c'erano.
-Colpa delle
radiazioni. O di sostanze chimiche. O del warp. Non l'abbiamo mai
capito. Fatto sta che sono forti. Sai, non è che il loro intelletto
sia molto sviluppato. Capiscono concetti basilari e poco più, come
per esempio l'essere fisicamente più simili agli ibridi più vecchi,
piuttosto che ai recenti. Ecco perchè sono tutti dalla parte di
Murian, hah!
-Si, a
proposito di lui... Ascolta, io non voglio crearvi ulteriori
problemi. Vedo che già siete sul filo del rasoio e non vedo come la
mia presenza possa migliorare la vostra situazione. Il mio piano era
quello di riposarmi e andarmene e ho intenzione di attenermi ad esso.
Anzi, a dire il vero, farei meglio a partire subito.
Kosse si
lasciò sfuggire un'occhiata di sopportazione, come se Vihn fosse un
moccioso che fa i capricci. Dopo un breve sospiro, prese la parola.
-Ascolta,
Firestarter. Portandoti qui ho già messo in moto avvenimenti che non
possono più essere fermati. Non ho il diritto di fermarti, ma credo
di avere quello di consigliarti. Parliamoci chiaro: noi qua stiamo
morendo. Per un qualche motivo, non sono nati genoraptor dalle quarte
generazioni di ibridi, sono nati semplicemente altri ibridi come
loro. Anzi, più umani. È come se il nostro sangue si stesse
annacquando o qualcosa del genere. Non abbiamo le conoscenze per
capire cosa ci sta succedendo. E questo vale anche per Murian e i
suoi seguaci. Siamo tutti sull'orlo, al punto che forse sarebbe
proprio il fuoco della guerra a salvarci, purificandoci. Murian teme
che saremo distrutti, io spero che saremo ripuliti.
-Io non sono
un eroe, Kosse. Nè uno scienziato. Se anche volessi interferire, non
saprei cosa fare!
-Non
preoccuparti. Io un piano ce lo avrei. Se vuoi dare un'occhiata al
mio tavolo...
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